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Questo progetto è proprietà di ISIA di Urbino.

Realizzato da Michele Battistuzzi.

Collaborazioni e ringraziamenti:

  • Prof. Angelo Rubino e Prof.ssa Valentina Rachiele che hanno curato il coordinamento del progetto rispettivamente la parte ­­­fotografica e multimediale;
  • Fondazione G.B. Cima da Conegliano, Grazia M. Curtarelli e Laura Vazzoler per la disponibilità e il costante interesse dimostrato;
  • Fiorotto Daniele per le luci;
  • Iseo Carnelos per le ottiche;
  • Ing.ri Matteo Dellepiane e Federico Ponchio dell’ISTI CNR di Pisa per l’elaborazione degli HD e RTI;
  • Archivio storico di Conegliano; F.A.S.T. della Provincia di Treviso; Pinacoteca di Brera; Galleria Estense; Curia della Diocesi di Vittorio Veneto; Curia della Diocesi di Venezia; MiBACT; Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Βelluno, Padova e Treviso; Dott.ssa Marianna Bressan; per le concessioni alle digitalizzazioni del materiale inerente alla tesi;
  • Grafologo Renato Pasqualotti per gli studi sulla grafia di un manoscritto del Cima;
  • Arti grafiche Stibu per la stampa del cartaceo;
  • Dipartimento di Promozione e Valorizzazione Culturale della Regione Veneto; Dott.ssa Fausta Bressani; Comune di Conegliano; Saverio Pascarelli; Gianmarco Barel; Arcangelo Piai; Matteo Botteon; Gloria Maggioli; Vanja Macovaz; Andrea Armellin; Dott.ssa Sara Emanuele; Dott.ssa Giorgia Pizzol; per il supporto tecnico.

Orari di apertura estivi

sabato e domenica 16:00 – 19:00

Orari di apertura invernali

sabato e domenica 15:00 – 18:00

Indirizzo

Via Cima, 24 - Conegliano Veneto (TV)

Email

info@fondazionegbcima.com

È il progetto, unico in Italia, che valorizza e indaga gli spazi e le opere dell'artista rinascimentale veneto sfruttando le potenzialità del web.

L'utente per la prima volta potrà interagire, in modo semplice, con 4 delle tecniche d'imaging applicate ai beni culturali.

Questo progetto rivoluziona per sempre le modalità di valorizzazione di un patrimonio culturale sfruttando le potenzialità del web.

Vuole essere un nuovo modello a cui ispirarsi per veicolare cultura, difendere e diffondere l'informazione corretta e incentivare il turismo locale.

Camillo Vazzoler, nipote dell’Avv. Antonio Aliprandi che aveva collaborato alla stesura del volume sul Cima, sentì il dovere di comprare lo stabile dai proprietari Cremonesi e di avviare subito importanti lavori di restauro.

Dall’anno 1975 ai primi mesi del 1977, sotto la vigilanza della Soprintendenza Archeologica di Padova, ci fu un continuo fervore di opere in ogni direzione.

Al restauro presero parte: il comm. Vazzoler, il comm. Mario Botter, Bepi Mazzotti, l’arch. Gemin, l’ing. Giuliano Carpenè, il prof. Francesco Valcanover, Don Nilo Faldon per la parte archivistica e storica, Bepi Fini per la parte fotografica, il comm. Giuseppe Fonzari della Soprintendenza per i consigli tecnici, l’impresa Bonazza per l’esecuzione dei lavori murari, la prof.ssa Fogolari, il dott. Lorenzo Lazzarini e il dott. Giovanni Leonardi dell’Università di Padova per le ricerche sui reperti fittili.

Domenica 5 Giugno del 1977, con la benedizione del vescovo mons. Antonio Cunial, la Casa Museo di Giambattista Cima di Conegliano venne finalmente aperta ai visitatori.

Fu un dono veramente splendido, non voluto e non richiesto da nessuno, che il comm. Camillo Vazzoler volle, spinto dalla passione per l’arte e da un forte attaccamento al territorio.

È la dolce casa “parva sed apta mihi” (piccola ma adatta a me) dove l’artista nacque, crebbe, e poi divenuto celebre, vi fece più volte ritorno sempre con tanta nostalgia, fino alla fine dei suoi giorni dove sembra spirò.

Ad oggi la casa si presenta con una facciata dall’aspetto semplice e pulito che richiama le sue linee quattrocentesche.

Al di là del portone d’ingresso si apre una grande sala, sulle pareti della quale sono esposte diverse riproduzioni importanti del pittore rinascimentale, accompagnate da sobrie didascalie che vanno ad integrare le opere.

News per l'anno 2018

In questa sezione saranno inserite le diverse news relative a mostre ed eventi che coinvolgerano gli spazi di Casa Cima e le collaborazioni di Fondazione G.B. Cima.

Virtual Tour

La prima tecnica d'imaging e colonna portante del progetto è il Virtual Tour.

Si tratta di un tour virtuale in altissima definizione, con una gamma dinamica molto estesa che rappresenta facilmente le zone molto illuminate e quelle scure richiamando così la visione oculare umana.

È possibile attivare uno Zoom 3X e l’utente può interagire attivamente con i diversi hotspot (cerchi concentrici rossi e "i" verdi).

Il Virtual Tour per i Beni Culturali garantisce una colorimetria fedele, non ha errori di aberrazione cromatica, non ha errori di parallasse e soprattutto non sono visualizzabili treppiedi o loghi nel nadir.

HD

High Definition

Per la prima volta l’utente può interagire con questa multirisoluzione streaming in altissima definizione, zoomare e ingrandire l’opera fino al rapporto 1:1.

Questo flusso di lavoro garantisce una riproduzione colorimetrica fedele delle opere.

È stata inserita una scala metrica in basso a destra, un’icona informativa che accompagna con una breve descrizione ciò che l’utente visualizza.

È stata disabilitata la modalità pinch (in quanto l’utente deve rapportarsi e zoomare questa immagine in modo nuovo, utilizzando le icone con più consapevolezza).

RTI

Reflectance Trasformation Imaging

Con una visualizzazione simile all’HD questa tecnica permette di sfruttare e variare la diversa incidenza di luce che colpisce il soggetto.

Attivando la lampadina è dunque possibile interagire e variare le radenze che illuminano la scritta.

Spesso viene utilizzata per studiare graffiti o la tridimensionalità degli strati pittorici, mentre in questo caso ha potuto risaltare scritte, tracce, disegni rintracciabili sulle pareti di Casa Cima.

VR mode

Virtual Reality mode

Con il proprio smartphone dotato di giroscopio, l’utente attiverà dalla barra centrale posta in basso questa visualizzazione stereoscopica.

Inserendolo nell’apposito Visore VR 3D potrà vivere in modo nuovo questa realtà immersiva.

La VR mode permette anche a persone con disabilità o difficoltà motorie di accedere virtualmente in ogni sala del museo.